Negli ultimi 30 anni si è assistito ad un drastico aumento di complicanze durante la gravidanza1–2 di cui il principale responsabile è l’aumento del tasso di obesità materna.
L’esercizio fisico in gravidanza apporta numerosi benefici e l’attuale raccomandazione è quella di promuoverlo sia a scopo preventivo che terapeutico per ottimizzare la salute materno-fetale, ridurre il rischio di complicanze e favorire il benessere materno fisico e mentale3–4.
Ad oggi però la maggior parte delle gestanti non pratica esercizio fisico regolare in gravidanza e, se lo praticava, lo interrompe.
Perché?
Il principale motivo è che ad oggi sono ancora diffusi tanti falsi miti sull’esercizio fisico in gravidanza.
Invece l’esercizio fisico in gravidanza apporta numerosi benefici sia alla mamma che al suo bambino ed è tutt’altro che pericoloso, controindicato o vietato, come dicono le più recenti linee guida.
Sono proprio l’inattività e la sedentarietà ad essere pericolose e a determinare problemi maggiori.
Come fisioterapista e amante dello sport il mio obiettivo è quello di promuovere la salute attraverso uno stile di vita salutare che comprenda la pratica regolare di esercizio fisico, anche in gravidanza.
Se hai ancora dei dubbi a riguardo, qua trovi tutti i benefici che puoi trarre dall’esercizio fisico in gravidanza.
Vediamoli nel dettaglio!
Evita l’aumento di peso eccessivo.
L’obesità materna rappresenta il principale fattore di rischio per la salute della donna e per il decorso clinico della gravidanza, del parto e del post parto.
Le gestanti obese hanno maggiori probabilità di aborto spontaneo, di diabete e ipertensione gestazionale, di preeclampsia, di parto prematuro, di induzione del parto, di taglio cesareo, di emorragia e infezioni nel post parto.
Due studi hanno addirittura osservato che la maggior parte dei casi di mortalità in gravidanza è correlato all’obesità: l’80% dei casi è riconducibile alle complicanze dell’obesità mentre il 18% è dovuto all’anestesia5–6.
I rischi riguardano anche la salute del bambino sia durante la vita intra che quella extra-uterina.
I bambini di madri obese hanno un maggior rischio di difetti a carico del tubo neurale, di trauma cranico, di distocia di spalla, di lesione del plesso brachiale, di frattura della clavicola, di sofferenza fetale e di soffrire di malattie cardiache congenite e patologie metaboliche nel corso della loro vita.
Mantenersi in forma durante la gravidanza non è semplicemente una questione estetica, è una questione di salute.
Riduce rischio di diabete gestazionale.
In gravidanza si osserva un incremento fisiologico della resistenza all’insulina come risultato della continua produzione di ormoni contro-regolatori da parte della placenta.
Se non controllata, questa fisiologica insulino-resistenza può facilmente sfociare in patologia e portare a diabete gestazionale.
Più del 50% delle donne che ha avuto diabete gestazionale diventa diabetica nei 20 anni successivi al parto7–8.
Il diabete gestazionale ha delle ripercussioni importanti anche sulla salute del bambino.
Nelle donne obese la resistenza all’insulina è maggiore rispetto alle donne normopeso e ciò risulta in una maggiore disponibilità di grassi per lo sviluppo e la crescita fetale.
I nati da madri obese hanno infatti un maggior peso alla nascita e una percentuale maggiore di massa grassa.
L’esercizio fisico in gravidanza favorisce l’utilizzo del glucosio in eccesso presente nel sangue riducendo così la resistenza all’insulina ed evitando il diabete.
Riduce il rischio di preeclampsia.
L’esercizio fisico contribuisce a ridurre la pressione sistolica (la “massima”) e diastolica (la “minima”) sia nelle persone sane che in quella che soffrono di ipertensione9–10–11.
L’ipertensione in gravidanza rappresenta un fattore di rischio molto importante per lo sviluppo di preeclmapsia, ovvero la condizione in cui coesistono ipertensione e proteinuria dopo la 20ª settimana di gestazione.
Queste condizioni rappresentano una delle principali cause di morbidità e mortalità materna e possono determinare conseguenze gravi anche per il bambino, come un ritardo della crescita intrauterina, una riduzione del liquido amniotico, distacco della placenta, parto prematuro e morte perinatale.
Sebbene non sia totalmente nota l’eziologia della preeclampsia, sembra che sia coinvolta nel meccanismo patogenetico un’alterazione sistemica della funzione endoteliale indotta a sua volta da uno stato di infiammazione, dallo stress ossidativo e da anomalie della placenta.
L’esercizio fisico svolto in gravidanza riduce il rischio di preeclmapsia perché riduce lo stress ossidativo, migliora la funzione endoteliale dei vasi sanguigni e favorisce l’equilibrio angiogenico della placenta12.
Riduce il rischio di macrosomia fetale.
I neonati con peso alla nascita ≥ 4kg sono correlati ad un maggiore rischio di parto distocico, di taglio cesareo d’urgenza e hanno bisogno di più cure intensive neonatali13.
Indipendentemente dall’indice di massa corporea materno pre-gestazionale, l’esercizio fisico riduce il rischio di macrosomia di 2,5 volte e protegge dal basso peso alla nascita14.
Inoltre donne che continuano a svolgere attività fisica anche nel terzo trimestre hanno una probabilità maggiore di partorire un bambino con peso < 4 kg senza compromettere la crescita intrauterina15–16.
Riduce il rischio di taglio cesareo.
Evitando l’aumento di peso eccessivo e le complicanze da questo derivanti, l’esercizio fisico riduce di conseguenza il rischio di dover ricorrere al parto con taglio cesareo e aumenta la probabilità di avere un parto vaginale, soprattutto nelle primipare17.
Rispetto alle donne che non avevano svolto esercizio fisico in gravidanza, le donne che si erano allenate più di 5 volte a settimana tra la 17ª e la 30ª settimana di gravidanza avevo avuto una riduzione del rischio di parto cesareo d’emergenza del 3.0% (alla 17ª settimana) e del 3.4% (alla 30ª settimana).
Riduce la probabilità di parto prematuro.
Sebbene sia stata già smentita da anni, è ancora molto presente l’idea che l’esercizio fisico aumenti il rischio di aborto o parto prematuro (ovvero partorire prima della 37ª settimana).
In realtà è stato dimostrato che l’esercizio fisico aumenta le probabilità di portare a termine la gravidanza.
Una revisione sistematica e meta-analisi del 2016 ha dimostrato che l’esercizio fisico svolto per 35-90 minuti per 3-4 volte a settimana non aumenta il rischio di parto prematuro né è correlato ad una riduzione dell’età gestazionale18.
Favorisce un rapido ritorno al peso forma.
Dopo il parto circa il 14-25% delle donne guadagna 4-5 kg in più rispetto al peso pregestazionale.
Evitando l’aumento di peso eccessivo, l’esercizio fisico svolto regolarmente in gravidanza e continuato nel post parto permette di tornare rapidamente al peso forma ed evitare la ritenzione di peso.
Favorisce un recupero più rapido nel post parto.
Il recupero nel post parto può dipendere da vari fattori e il tipo di parto sicuramente rientra questi.
Le gravidanze complicate da diabete, preeclampsia e macrosomia hanno alte probabilità di parto distocico, strumentale e di taglio cesareo.
Il parto cesareo è un vero e proprio intervento chirurgico e i tempi di recupero rispetto a un parto vaginale sono più lunghi.
Solitamente dopo un parto cesareo si consiglia di riprendere gradualmente e progressivamente l’attività fisica dopo 8-10 settimane dal parto previo consulto medico e, aggiungerei, previa valutazione del pavimento pelvico, mentre in seguito a parto vaginale i tempi sono leggermente più brevi (6-8 settimane).
Come ormai è stato più volte ripetuto in questo articolo, l’esercizio fisico svolto regolarmente durante tutta la gravidanza evita il rischio di taglio cesareo perché riduce il rischio delle complicanze ostetriche che possono richiederlo, permettendo così di di ridurre i tempi di recupero nel post parto.
Migliora l’efficienza della funzione placentare.
La placenta è un vero e proprio organo di scambio metabolico in quanto fornisce al feto le sostanze necessarie per la respirazione, la nutrizione e il suo sviluppo.
L’esercizio fisico prenatale favorisce la crescita della placenta e il suo sviluppo vascolare.
Sembra infatti che lo sviluppo della placenta sia stimolato maggiormente se sottoposto periodicamente ad una riduzione della sua perfusione19–20.
Agli inizi della gravidanza una condizione di ipossia, ovvero una condizione in cui manca ossigeno, sembra stimolare l’angiogenesi placentare, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni.
L’esercizio fisico in questo senso favorisce lo sviluppo della placenta e del feto in quanto richiama una grossa quantità di sangue ai muscoli e alla pelle determinando un ambiente ipossico di breve durata21.
Inoltre è stato visto che lo sviluppo cellulare della placenta è maggiore nelle donne fisicamente attive rispetto a quelle non attive e sedentarie22.
Ma non solo!
La placenta delle donne fisicamente attive è più efficiente in quanto ha una superficie maggiore per gli scambi respiratori e nutrititivi e una percentuale maggiore di tessuto placentare funzionale23–24.
Questo spiegherebbe come l’esercizio fisico riesca a ridurre le complicanze ostetriche senza danneggiare la crescita intrauterina25.
Incrementa la tolleranza allo sforzo.
Praticare esercizio fisico aerobico migliora la capacità funzionale cardio-polmonare, ovvero migliora la tolleranza allo sforzo.
Questo aspetto è di non poca importanza in previsione del parto perché la frequenza cardiaca durante il parto raggiunge valori simili a quelli osservati durante un’esercizio fisico moderato-intenso26.
Durante il periodo espulsivo 1 donna su 5 raggiunge una frequenza cardiaca superiore al 90% della frequenza cardiaca di riserva (188 ± 7 bpm) e la metà delle donne raggiunge una frequenza cardiaca superiore al 70% della frequenza cardiaca di riserva (172 ± 14 bpm).
Le donne fisicamente inattive utilizzano maggiormente la loro frequenza cardiaca di riserva rispetto alle donne fisicamente attive per lo sforzo durante il parto e ciò può limitare l’intensità e la durata della spinta durante il periodo espulsivo.
Oltre a portare a un precoce esaurimento delle forze fisiche materne, un tale sforzo durante il parto può rappresentare un fattore di rischio cardiovascolare per le donne fisicamente inattive.
Svolgere esercizio fisico durante tutta la gravidanza permette di tollerare meglio lo sforzo richiesto nel momento del parto.
Evita il mal di schiena e i dolori muscolo-scheletrici.
Si stima che più del 60% delle donne in gravidanza soffra di lombalgia ma sono molte le disfunzioni muscolo-scheletriche che possono affliggere la donna durante la gravidanza.
Il dolore a carico della zona dorsale, delle coste, della sinfisi pubica e delle articolazioni sacro-iliache, della fascia plantare ne sono alcuni esempi.
È ormai risaputo che la pratica di esercizio fisico regolare non migliora solo il mal di schiena ma previene questo e tante altre disfunzioni muscolo-scheletriche dolorose grazie a esercizi mirati alla mobilità della colonna e al rinforzo del cingolo lombo-pelvico.
Migliora il tono dell’umore.
Ultimo ma non per questo meno importante, l’esercizio fisico in gravidanza migliora il tono dell’umore.
Durante la gravidanza è comune avere stati d’ansia, di depressione e fatica.
Uno studio prospettico condotto su più di 14,000 gestanti ha riscontrato punteggi di depressione maggiori durante la gravidanza piuttosto che nel post parto27.
L’esercizio fisico riduce il rischio di depressione e di sintomi depressivi sia in gravidanza che nel post parto in quanto aumenta le endorfine (sostanze correlate con l’euforia l’entusiasmo e la riduzione del dolore) e aumenta i livelli di dopamina, serotonina e noradrenalina (tutti neurotrasmettitori legati al circuito della soddisfazione).
Se sei arrivata fin qua avrai capito che praticare esercizio fisico in gravidanza è fondamentale per la salute tua e della vita che sta crescendo dentro di te in quanto apporta più benefici che rischi.
Ricavare del tempo da dedicare a noi stessi oggigiorno non è sicuramente facile ma non è così impossibile.
È una questione di priorità. Bisogna volerlo intensamente.
La gravidanza può essere il momento giusto per te perché potresti avere una motivazione in più e se hai bisogno di un supporto potrai contare su di me.
Ho creato Parto in forma per aiutare le donne durante tutta la gravidanza a prendersi cura di loro stesse e del loro bambino e sarei onorata di poter accompagnare anche te in questo viaggio attraverso la maternità.
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Note
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