Dott.ssa Benedetta Zucchi, Fisioterapista

Il ruolo del pavimento pelvico nelle disfunzioni sessuali maschili

disfunzioni sessuali maschili

Ti è mai capitato di essere in procinto di avere un rapporto sessuale e il tuo pene sembrava non dare segni di vita?

O di essere nel bel mezzo di un rapporto coitale e di eiaculare prima di quanto tu volessi?

O di non eiaculare affatto?

La crescente pubblicazione di evidenze circa il ruolo del pavimento pelvico nella funzione sessuale ha suscitato maggiore interesse circa il contributo che la riabilitazione può dare nel trattamento delle disfunzioni sessuali maschili.

In questo articolo ti aiuterò a capire come una disfunzione a carico del pavimento pelvico può contribuire all’instaurarsi di una disfunzione sessuale e come la riabilitazione può essere d’aiuto.

Ciò non toglie che in prima battuta è sempre bene rivolgersi ad un medico specialista in urologia e/o andrologia per valutare l’eventuale presenza di patologie.

In molti casi una disfunzione sessuale può essere il sintomo di problematiche importanti che necessitano approfondimenti.

Cosa si intende per disfunzioni sessuali maschili?

Le disfunzioni sessuali maschili, come le disfunzioni sessuali femminili, non sono altro che un insieme eterogeneo di disturbi o problematiche che impediscono alla persona dotata di pene di provare piacere o di avere una vita sessuale soddisfacente.

Rientrano perciò in questa definizione tutte quelle situazioni in cui:

  • l’eiaculazione avviene con un importante ritardo o non avviene affatto;
  • non è possibile raggiungere o mantenere l’erezione;
  • l’eiaculazione avviene prima che la persona lo desideri.

Inoltre, come discusso con la psicologa e sessuologa Camilla Tonioni in questa diretta Instagram, ansia, stress, alterazioni del tono dell’umore, problemi relazionali ed economici possono essere fattori scatenanti o concorrenti allo sviluppo e al mantenimento di una disfunzione sessuale.

Per questo, al fine di ottenere maggiori benefici nel trattamento delle disfunzioni sessuali, è di fondamentale importanza rivolgersi anche ad uno specialista in sessuologia.

Non bisogna poi dimenticare che uno stile di vita sano e attivo, evitando il fumo e l’abuso di alcol contribuisce a migliorare la salute e la funzione sessuale.

Qual è il ruolo del pavimento pelvico nella funzione sessuale maschile?

In realtĂ  il ruolo del pavimento pelvico nella funzione sessuale maschile non discosta molto dal ruolo che ha nella funzione sessuale femminile.

Come nelle persone che hanno una vagina, anche nelle persone che hanno un pene la muscolatura più superficiale del pavimento pelvico è quella maggiormente coinvolta nella risposta sessuale ed è costituita dai muscoli bulbocavernosi, dai muscoli ischiocavernosi e dallo sfintere esterno dell’ano.

I muscoli ischiocavernosi ricoprono le radici del pene, tessuto erettile che costeggia il ramo ischio-pubico e che si congiunge nel corpo del pene per costituire i corpi cavernosi.

I muscoli bulbocavernosi ricoprono il bulbo del pene, tessuto erettile che costituisce la porzione posteriore del corpo spongioso.

Questi muscoli sono direttamente coinvolti nel raggiungimento e nel mantenimento dell’erezione.

L’eccitazione determina un aumento dell’afflusso di sangue nelle arterie del pene. Questo aumentato flusso di sangue si distribuisce ai corpi cavernosi grazie al rilassamento della sua muscolatura liscia e risulta nella tumescenza del pene.

Man mano che il sangue affluisce nelle arterie si verifica una vasocongestione che dilata gli spazi cavernosi e che schiaccia i vasi venosi contro la tonaca albuginea, ovvero la tonaca di rivestimento dei corpi cavernosi.

Questo meccanismo veno-occlusivo insieme alla contrazione dei muscoli bulbocavernosi e ischiocavernosi impedisce al sangue di defluire dai corpi cavernosi, aumenta la rigidità del pene e determina in conclusione l’erezione12.

L’erezione è quindi un fenomeno neuro-vascolare ed è controllato dal sistema nervoso parasimpatico attraverso le fibre dei segmenti midollari S2-S4.

Anche l’eiaculazione, ovvero l’espulsione del liquido seminale dall’uretra prostatica verso l’esterno, avviene grazie alle contrazioni ritmiche dei muscoli bulbocavernosi.

L’eiaculazione differentemente dall’erezione avviene sotto il controllo del sistema nervoso simpatico attraverso i segmenti spinali midollari T11-L2.

Da questi cenni di anatomia e fisiologia è possibile comprendere quanto sia importante l’integrità dei vari sistemi coinvolti (nervoso, vascolare, endocrino e muscolare) e come alcune alterazioni nella funzione sessuale maschile possano essere correlate anche ad una o più disfunzioni del pavimento pelvico.

Vediamole nel dettaglio.

Perché non riesco a mantenere o a raggiungere l’erezione?

La difficoltà a raggiungere o mantenere l’erezione e/o la marcata riduzione della turgidità durante un rapporto sessuale sono i sintomi caratteristici della disfunzione erettile e possono essere legati ad una riduzione della forza e della resistenza muscolare del pavimento pelvico.

Insieme all’incontinenza urinaria, Ă¨ un disturbo che si verifica di frequente dopo un intervento di chirurgia a carico della prostata (ad es., prostatectomia radicale o resezione trans-uretrale).

Il trattamento fisioterapico nella disfunzione erettile consiste nell’aiutare il paziente a prendere maggiore consapevolezza della muscolatura coinvolta nel meccanismo di erezione e nell’aiutarlo a reclutare tale muscolatura con forza e in maniera sostenuta, in caso di debolezza, e nella normalizzazione del tono, in caso di eccessiva tensione.

Oltre all’esercizio terapeutico e la terapia manuale è possibile implementare il trattamento con l’utilizzo del biofeedback e dell’elettrostimolazione.

La riabilitazione del pavimento pelvico si è dimostrata efficace anche nel trattamento delle disfunzioni erettili dovute ad una disfunzione lieve-moderata del meccanismo veno-occlusivo.

In particolare è stato visto che la contrazione volontaria dei muscoli ischiocavernosi può determinare un incremento della pressione intracavernosa sufficiente per poter raggiungere e mantenere l’erezione durante la penetrazione3.

Come evitare l’eiaculazione precoce?

Ad oggi sono molte le tecniche che vengono impiegate nel trattamento dell’eiaculazione precoce.

La masturbazione prima del coito, aumentare la frequenza dell’attività sessuale o lo squeeze, la compressione, di Masters e Johnson. Quest’ultima si basa sul razionale del riflesso bulbocavernoso.

Esercitando una pressione mantenuta sul glande è possibile inibire la contrazione riflessa del pene che riduce l’urgenza eiaculatoria4.

Tuttavia la tecnica di Masters e Johnson risulta di difficile attuazione nel corso di un rapporto sessuale coitale e richiede la partecipazione di un partner “molto cooperativo”, come definito da Siegel et al.5.

Perciò riuscire a controllare la muscolatura del pavimento pelvico ed effettuare un rilassamento volontario dei muscoli bulbocavernosi e ischiocavernosi in prossimità dell’orgasmo può essere una strategia efficace per ritardare l’eiaculazione.

Tale controllo volontario esercitato sulla muscolatura del pavimento pelvico rappresenta una tecnica che può essere appresa con la riabilitazione attraverso l’utilizzo del biofeedback6.

Perché non vengo?

Nel trattamento dell’eiaculazione ritardata vanno considerati vari aspetti.

Innanzitutto è necessario valutare se il problema è generalizzato, ovvero avviene in qualsiasi situazione o con qualsiasi partner, o è situazionale, ovvero si manifesta in condizioni ben precise.

Anche sapere se il problema si è manifestato fin dalle prime esperienze sessuali o è insorto in un secondo momento aiuta a definire la cronicitĂ  del problema. 

Bisogna poi considerare che l’eiaculazione può coincidere con l’orgasmo ma non necessariamente.

La classificazione proposta da Vandereycken nel 1986 divide il disturbo in tre categorie, di cui una è appunto l’eiaculazione senza piacere7.

Inoltre è importante effettuare una diagnosi differenziale con disturbi quali l’eiaculazione retrograda e l’orgasmo aneiaculatorio8.

Esistono poi numerosi fattori psicologici che possono influire nel disturbo9:

  • insufficiente stimolazione sessuale (mentale e fisica);
  • pattern di masturbazione non replicabili dal partner;
  • disturbo del desiderio mascherato come un’eiaculazione ritardata (la persona preferisce la masturbazione i solitaria al rapporto in coppia);
  • conflitto psichico verso il partner, vari tipi di paure (paura di una gravidanza, paura di perdere il controllo…) e il senso di colpa legato a fattori culturali e religiosi.

Dato l’importante contributo che i fattori psicologici possono avere, nel corso del trattamento riabilitativo consiglio sempre vivamente di rivolgersi in parallelo ad uno specialista in sessuologia.

In questi casi il trattamento fisioterapico consiste nell’aiutare il paziente a prendere consapevolezza del proprio pavimento pelvico e promuove l’esplorazione del piacere in coppia.


In conclusione, l’attività muscolare del pavimento pelvico è correlata al meccanismo di erezione ed eiaculazione ed è stato dimostrato che la riabilitazione e la rieducazione di tali muscoli può portare importanti benefici alla funzione sessuale maschile, soprattutto nei casi di disfunzione erettile ed eiaculazione precoce.

Nonostante la riabilitazione del pavimento pelvico rappresenti una possibilitĂ  di trattamento non invasiva viene raramente consigliata e considerata.

La strada della riabilitazione dovrebbe invece rappresentare una tra le prime linee di intervento una volta effettuata una valutazione medica, effettuati i relativi accertamenti diagnostici ed esclusi farmaci o patologie organiche eventualmente responsabili del disturbo.

Se hai una disfunzione sessuale maschile, rivolgiti ad un professionista specializzato. La riabilitazione del pavimento pelvico può aiutarti.

Note

  1. Standring, Susan. Anatomia del Gray: Le basi anatomiche per la pratica clinica. Elsevier 2008; vol 2.
  2. Rosenbaum TY. Pelvic floor involvement in male and female sexual dysfunction and the role of pelvic floor rehabilitation in treatment: A literature review. J Sex Med 2007;4:4–13.
  3. Claes H, Baert L. Pelvic floor exercise versus surgery in the treatment of impotence. Br J Urol 1993; 71:52.
  4. Masters W, Johnson V. Human sexual inadequacy. London: Churchill; 1970.
  5. Siegel AL. Pelvic floor muscle training in males: practical applications. Urology 2014;84:1–7.
  6. Rosenbaum TY. Pelvic floor involvement in male and female sexual dysfunction and the role of pelvic floor rehabilitation in treatment: A literature review. J Sex Med 2007;4:4–13.
  7. Vandereycken W. Towards a better delineation of eiaculatory disorders. Acta Psychiatrica Belgica, 1986;86: 57-63.
  8. Dèttore D. Trattato di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale. 1st ed. Firenze: Giunti, 2018.
  9. Abdel-Hamid I A, Ali O I. Delayed Ejaculation: Pathophysiology, Diagnosis, and Treatment. World J Mens Health 2018;36(1):22-40.

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