Il mondo del pavimento pelvico è costellato da molti falsi miti. In questo articolo andremo a sfatare i 10 più comuni e ti spiegherò il perché.
1. “LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO È UNA COSA DA DONNE”
Niente di più falso! Sia gli uomini che le donne hanno entrambi il pavimento pelvico perciò le disfunzioni possono colpire entrambi i sessi.
Alcune tappe fisiologiche della vita, come gravidanza e menopausa, predispongono maggiormente le donne al rischio di incontinenza urinaria, incontinenza fecale e prolasso degli organi pelvici.
Gli uomini vanno spesso incontro a incontinenza urinaria e disfunzione erettile dopo interventi alla prostata ma possono essere afflitti da incontinenza fecale, stipsi, prolasso del retto, dolore pelvico e vescica iperattiva tanto quanto le donne.
Per questo la riabilitazione del pavimento pelvico è rivolta sia agli uomini che alle donne!
2. “È NORMALE PERDERE LA PIPÌ DOPO UNA CERTA ETÀ! NON CI SI PUÒ FARE NULLA!”
Molti problemi e patologie vengono spesso attribuite all’età e non fanno eccezione le disfunzioni del pavimento pelvico.
La nonna o il nonno che dopo una certa età perde il controllo degli sfinteri o che deve correre al bagno sono scene che fanno parte dell’immaginario epico di molte persone.
Tuttavia avere perdite, siano queste urinarie, fecali o di gas non rientra nella normalità a nessuna età, sebbene sia una cosa frequente.
Indica che il pavimento pelvico è debole e una debolezza di questi muscoli può portare all’insorgenza di altri problemi, come ad esempio il prolasso degli organi pelvici.
Per questo è importante rinforzarlo e mantenerlo in salute ad ogni età!
3. “LA RIABILITAZIONE NON SERVE A NIENTE”
Se affrontiamo la riabilitazione del pavimento pelvico pensando che basti inserire una sonda in vagina o nell’ano per risolvere ogni problema, stiamo partendo con i presupposti sbagliati.
Spesso nelle disfunzioni del pavimento pelvico non basta una pillola o un intervento chirurgico a risolvere un problema: serve la riabilitazione.
In molti casi dovrebbe rappresentare la prima scelta terapeutica, in quanto non presenta effetti collaterali.
“Dovrebbe” perché purtroppo nella pratica clinica il trattamento riabilitativo diventa l’ultima spiaggia o viene omesso del tutto, nonostante vi sia la presenza di evidenze scientifiche che ne sottolineano l’efficacia ormai da anni1–2–3–4–5–6–7–8–9.
La riabilitazione può servire e aiutare tante persone ma bisogna armarsi di pazienza e volontà.
È un percorso che richiede la partecipazione attiva del paziente, impegno costante e tempo.
Solitamente i trattamenti richiedono mesi ed è importante essere motivati. Partire con scarsa fiducia nel trattamento sicuramente compromette il risultato.
Questo perché la riabilitazione è anche un rapporto di fiducia tra il paziente e il terapista che si costruisce nel corso del trattamento e se viene meno, i risultati ne risentono.
Ho avuto pazienti ultrasettantenni che si sono messi in gioco e che con il giusto aiuto hanno ottenuto risultati sorprendenti.
La riabilitazione è un percorso affascinante che può aiutarti a tirare fuori la grinta che non pensavi di avere.
4. “LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO CONSISTE NEL FARE GLI ESERCIZI DI KEGEL”
Gli esercizi di Kegel prendono il nome dal ginecologo statunitense che per primo riconobbe l’importanza di allenarli. Sono esercizi di contrazione e rilassamento della muscolatura del pavimento pelvico e servono a rinforzare questi muscoli.
Vengono perciò utilizzati in casi di debolezza del pavimento pelvico, ad esempio in caso di incontinenza urinaria o di prolasso degli organi pelvici.
Rientrano perciò tra le tante tecniche utilizzate nella riabilitazione del pavimento pelvico. Dire che “sono la riabilitazione” è un po’ riduttivo.
La riabilitazione infatti tratta sia casi di debolezza muscolare (ipotono) che di eccessiva tensione o contrazione (ipertono) e identificare gli esercizi di Kegel con la riabilitazione può essere fuorviante.
Fa passare l’idea che gli esercizi di Kegel vadano bene per tutte le disfunzioni del pavimento pelvico.
Gli esercizi di Kegel non sono sempre indicati, soprattutto nei casi in cui c’è dolore pelvico.
In questi casi gli esercizi possono aggravare un problema ed è per questo importante che un professionista specializzato valuti lo stato dei muscoli per dire se è necessario o meno eseguire questo tipo di esercizi.
Come forse avrai capito, la riabilitazione del pavimento pelvico è molto di più!
5. “ PER FARE LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO BASTA UTILIZZARE UN ELETTROSTIMOLATORE”
L’elettrostimolazione fa parte delle tecniche e delle terapie strumentali utilizzate in riabilitazione ma è una delle tante. Solitamente viene affiancata ad altre tecniche perché il suo utilizzo esclusivo non si è dimostrato efficace nel risolvere problematiche come l’incontinenza urinaria da sforzo10.
Si è dimostrata efficace più che altro per favorire la presa di coscienza dei muscoli perineali e per inibire l’urgenza minzionale o fecale, non tanto per rinforzare il pavimento pelvico.
Il pavimento pelvico è costituito da muscoli e in quanto tali per rinforzarli l’unico modo è allenarli regolarmente e costantemente.
6. “BERE TANTA ACQUA MI FA ANDARE SPESSO IN BAGNO”
Purtroppo è un luogo comune molto frequente.
In verità ridurre l’apporto idrico può avere conseguenze importanti sul nostro corpo e può predisporre ad un maggior rischio di infezioni.
Questo perché le urine diventano troppo concentrate e possono irritare la mucosa vescicale, scatenando lo stimolo minzionale.
Bere tanta acqua invece aiuta a diluire le urine.
Quello che è importante fare è cercare di non bere tanta acqua tutta insieme perché i reni la eliminano con le urine per sovraccarico idrico e questo aumenta lo stimolo minzionale.
7. “È NORMALE FARE SFORZI PER DEFECARE”
Fare sforzi per defecare rientra tra i criteri per la diagnosi di defecazione ostruita11, meglio conosciuta come stipsi.
L’evacuazione dovrebbe essere un atto semplice, effettuato in tempi inferiori ai cinque minuti, con l’espulsione di feci morbide e soffici somiglianti ad una salsiccia e della consistenza di una pasta dentifricia.
Se fai sforzi comincia ad aumentare l’apporto di fibre alimentari. Quanto e quello che mangiamo influiscono enormemente sull’attività del nostro intestino.
A volte può succedere che il puborettale, muscolo addetto alla continenza fecale, non si rilassi al momento della defecazione e finisca per ostacolarla.
In questi casi, la riabilitazione può aiutare!
8. “INTERROMPERE LA PIPÌ È UN ESERCIZIO DI RINFORZO DEL PAVIMENTO PELVICO”
Durante la prima visita spesso i pazienti mi riferiscono soddisfatti di riuscire a interrompere il flusso minzionale quando fanno la pipì.
È una pratica abbastanza diffusa ma che può avere effetti indesiderati dato che non si tratta di un esercizio ma bensì di un test.
Lo Stop test o Urine Stream Interruption Test (UST) consiste nell’interruzione volontaria del flusso minzionale. È un test che viene utilizzato durante gli esami urodinamici per valutare la capacità di attivare volontariamente il pavimento pelvico e non come indice di forza muscolare12.
Solitamente viene consigliato per facilitare l’individuazione dei muscoli del pavimento pelvico, ma non deve essere praticato come esercizio.
La pratica ricorrente può portare a problemi di ritenzione e di svuotamento vescicale e per questo deve essere sconsigliata e non incentivata13.
9. “FACCIO PILATES/YOGA, NON HO BISOGNO DELLA RIABILITAZIONE PER IL PAVIMENTO PELVICO”
È importante fare chiarezza anche riguardo questo perché lo sento dire di frequente da conoscenti, amiche e pazienti.
Premetto che io stessa mi sono formata in Spagna in Pilates matwork e che lo pratico e lo uso con i miei pazienti.
Inoltre cercare di contrarre il pavimento pelvico in alcune posizioni o durante alcuni esercizi non è assolutamente una cosa facile e richiede allenamento.
Per sapere se si esegue correttamente un esercizio di contrazione e rilassamento del pavimento pelvico bisogna essere valutati da un terapista specializzato.
Questo perché quando si richiede una contrazione del pavimento pelvico, la maggior parte delle persone commette degli errori, spesso attivando tutto tranne che il pavimento pelvico.
Per questo è importante consultare un professionista che valuti lo stato dei tuoi muscoli e ti consigli sull’esercizio o il trattamento più adatto a te.
10. “SOLO IO HO QUESTI PROBLEMI”
Lo credi davvero?
Un articolo di Repubblica del 7 marzo 2017 è intitolato “Incontinenza, colpisce 10 milioni di over 45 tra disagio e vergogna”14 e si riferisce solo all’incontinenza urinaria.
A livello mondiale si stima che l’incontinenza urinaria colpisca 200 milioni di persone nel mondo15 ed è solo una delle tante disfunzioni che affliggono il pavimento pelvico.
Spesso i dati epidemiologici di cui disponiamo sono sottostimati perché le persone provano grande imbarazzo a parlarne anche con il proprio medico.
Perciò credimi, non li hai solo tu questi problemi!
Con questo concludo qui la missione per sfatare i 10 falsi miti più comuni che riguardano il mondo del pavimento pelvico.
Continua a seguire il blog di Pavimento Pelvico Info per sapere le curiosità e avere informazioni sul mondo del pavimento pelvico!
Yoga, Pilates e pavimento pelvico
È molto diffusa la convinzione che praticare Yoga o Pilates possa sostituire la riabilitazione del pavimento pelvico ma non è così.
Come prendersi cura del pavimento pelvico
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Note
- Brækken IH, Majida M, Ellström Engh M, et al. Can pelvic floor muscle training reverse pelvic organ prolapse and reduce prolapse symptoms? An assessor-blinded, randomized, controlled trial. Am J Obstet Gynecol 2010;203:170.e1-7. doi: 10.1016/j.ajog.2010.02.037.
- Mørkved S, Bø K, Schei B, et al. Pelvic floor muscle training during pregnancy to prevent urinary incontinence: A single-blind randomized controlled trial. Obstet Gynecol 2003;101:313–9. doi: 10.1016/s0029-7844(02)02711-4.
- Mørkved S, Bø K. Effect of pelvic floor muscle training during pregnancy and after childbirth on prevention and treatment of urinary incontinence: a systematic review. Br J Sports Med 2014;48:299–310. doi: 10.1136/bjsports-2012-091758.
- National Institute for Health and Care Excellence. Urinary incontinence: the management of urinary incontinence in women. CG171 2013. Disponibile su <www.nice.org.uk/Guidance/CG171>.
- Gormley EA, Lightner DJ, Burgio KL, Chai TC, Clemens JQ, Culkin DJ, et al. Diagnosis and treatment of overactive bladder (non-neurogenic) in adults: AUA/SUFU guideline. J Urol 2012;188(6 suppl):2455-63. doi: 10.1016/j.juro.2015.01.087.
- Benvenuti F, Caputo GM, Bandinelli S, Mayer F, Biagini C, Sommavilla A. Reeducative treatment of female genuine stress incontinence. Am J Phys Med 1987;66:155-68. PMID: 3674220.
- Rosenbaum TY. Pelvic floor involvement in male and female sexual dysfunction and the role of pelvic floor rehabilitation in treatment: A literature review. J Sex Med 2007;4:4–13. doi: 10.1111/j.1743-6109.2006.00393.x.
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