Molti si domanderanno cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?
Di cosa si occupa?
In cosa consiste?
Nella migliore delle ipotesi qualcuno avrà sentito parlare degli esercizi di Kegel, qualcun altro avrà pensato alla ginnastica dopo il parto.
Quando cominciai la ricerca di uno spazio per aprire un ambulatorio di riabilitazione del pavimento pelvico, in uno studio medico mi fu risposto:
“Grazie, ma il podologo ce l’abbiamo già”.
Capisco che il sostantivo “pavimento” possa fuorviare ma la riabilitazione di cui mi occupo non ha come oggetto i piedi.
Nonostante le datate prove di efficacia e le varie indicazioni come prima linea di intervento per il trattamento di molte disfunzioni1–2–3–4–5–6–7–8–9, questo episodio mi fece comprendere che la riabilitazione del pavimento pelvico è ancora sconosciuta ai più.
Prima di capire cos’è la riabilitazione è però importante fare un passo indietro e capire cos’è il pavimento pelvico per evitare strani fraintendimenti con i piedi.
Cos’è il pavimento pelvico?
Nel sito trovi la pagina dedicata con cenni di anatomia e fisiologia. Qui cercherò di spiegartelo in breve semplificando con un esempio.
Immagina che il nostro addome sia come una casa.
Il tetto rappresenta il diaframma, il muscolo della respirazione.
La parete anteriore, dove abbiamo la porta di ingresso, rappresenta i muscoli addominali.
Le pareti laterali rappresentano la gabbia toracica.
La parete posteriore rappresenta invece la colonna vertebrale e i muscoli della schiena.
Infine il pavimento è rappresentato dal pavimento pelvico.
È chiamato così proprio perché su di esso poggiano gli organi pelvici, che si trovano come sospesi nella cavità pelvica e che trovano sostegno grazie ai legamenti, alle fasce e ai muscoli del pavimento pelvico.
I muscoli del pavimento pelvico circondano i canali che mettono in comunicazione il nostro corpo con l’esterno e che servono a espellere urine, feci e gas, a riprodursi e a dare alla luce una nuova vita.
Se il pavimento pelvico è debole o eccessivamente contratto possono manifestarsi i sintomi di una disfunzione.
Ad esempio, in caso di debolezza si possono verificare perdite urinarie, fecali o di gas mentre in caso di eccessiva tensione può esserci dolore durante i rapporti sessuali.
L’altra faccia della medaglia è che essendo muscoli possono essere rieducati in caso di una disfunzione, allenati in caso di debolezza e allungati e rilassati in caso di una contrattura ma per farlo è necessaria la riabilitazione.
Questo ci porta al nocciolo della questione.
Cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?
La riabilitazione del pavimento pelvico è un ramo della fisioterapia che esamina, valuta e tratta il sistema neuromuscolare del pavimento pelvico e delle strutture adiacenti.
È un processo di rieducazione il cui obiettivo è quello di ripristinare o migliorare, per quanto possibile, una funzione danneggiata attraverso la presa di coscienza, il rinforzo e/o il controllo dei muscoli pelvi-perineali e del proprio corpo.
Per farlo si avvale di varie tecniche e terapie strumentali di cui le più conosciute sono la chinesiterapia, l’elettrostimolazione e il biofeedback.
Benché siano le più comuni e le più usate, queste sono solo alcune delle tecniche utilizzate in riabilitazione.
L’abilità del terapista sta nell’individuare la tecnica più adatta a seconda del paziente e della disfunzione che gli si presentano.
Data l’anatomia delle zone in questione, questi trattamenti prevedono manovre intracavitarie, come l’esplorazione rettale e vaginale, e l’utilizzo di sonde.
È perciò una riabilitazione a carattere intimo in cui il terapista deve considerare l’eventuale imbarazzo da parte del paziente e cercare di metterlo a proprio agio.
Come qualsiasi altro tipo di riabilitazione richiede tempo, impegno e costanza.
Non si tratta di procedure o trattamenti passivi ma richiede la partecipazione attiva del paziente.
Per rieducare i muscoli, siano questi deboli, contratti o non in grado di eseguire il corretto movimento, bisogna impegnarsi quotidianamente.
Quali benefici può dare la riabilitazione?
Grazie alla riabilitazione del pavimento pelvico:
- non avrai più perdite urinarie, fecali o di gas;
- riuscirai a raggiungere il bagno senza bagnarti o sporcarti;
- non avrai più bisogno di usare pannolini o altri ausili per la continenza;
- non farai più sforzi per evacuare;
- non dovrai più usare lassativi;
- in gravidanza saprai come gestire il mal di schiena, la stipsi, il dolore a livello del pube;
- eviterai lacerazioni e tagli durante il parto;
- eviterai il peggioramento del prolasso;
- non avrai più dolore a livello dei genitali;
- non avrai più dolore durante o dopo i rapporti sessuali;
- migliorerai le sensazioni durante i rapporti sessuali e l’intensità dell’orgasmo.
Cosa aspetti?
Se credi di avere un problema legato al pavimento pelvico rivolgiti a un professionista specializzato nella tua zona oppure contattami per una consulenza online.
Se abiti a Firenze o nei dintorni contattami per un appuntamento e insieme troveremo la strada migliore per la tua salute!
Yoga, Pilates e pavimento pelvico
È molto diffusa la convinzione che praticare Yoga o Pilates possa sostituire la riabilitazione del pavimento pelvico ma non è così.
Come prendersi cura del pavimento pelvico
Sai cos’è il pavimento pelvico ma stai cercando la risposta alla domanda più importante: come prendersene cura? Trovi la risposta in questo articolo!
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Note
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