L’incontinenza fecale consiste nell’incapacità di controllare l’evacuazione al sopraggiungere dello stimolo, risultando così nell’imbrattamento dell’intimo.
Può essere accompagnata da uno stimolo impellente senza capacità di rinviarla (incontinenza da urgenza), avvenire inconsapevolmente (incontinenza passiva) oppure avvenire a distanza di tempo (30 minuti/1 ora) dalla defecazione (incontinenza post-defecatoria).
È una condizione che colpisce dal 5% al 15% della popolazione1 con un rapporto donna:uomo di 6:1.
Le cause possono essere molte ma, di fatto, le conseguenze provocano un disagio importante.
I primi segni si manifestano con l’incontinenza ai gas, che se trascurata, può portare in un secondo momento all’incontinenza alle feci.
All’origine del problema può esserci un danno o una debolezza dei muscoli deputati alla continenza.2
Immagina che il tuo intestino sia come un fiume con una diga.
Se la diga ha qualche problema e si rompe, il fiume scorre senza ostruzioni.
Allo stesso modo il muscolo addetto alla continenza può lesionarsi e non fare più da sbarramento alle feci.
Altre volte può succedere che piccole quantità di feci possano determinare un forte stimolo ad evacuare o, al contrario, che non si percepisca lo stimolo fino a quando le quantità diventano importanti e sia troppo tardi per trattenerle.
La riabilitazione è un processo di rieducazione il cui obiettivo è quello di ripristinare o migliorare una funzione danneggiata attraverso la presa di coscienza, il rinforzo e il controllo dei muscoli perineali.
Grazie alla riabilitazione del pavimento pelvico:
- riuscirai a trattenere lo stimolo il tempo necessario a raggiungere il bagno senza sporcarti;
- avvertirai lo stimolo al momento giusto;
- non avrai più bisogno di usare pannolini o altri ausili per la continenza.
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